Amazon un anno dopo, come sono cambiati traffico, ambiente e lavoro


Il colosso Amazon a Castelguglielmo è stato accolto dalla provincia di Rovigo con speranze e timori. Un anno dopo che cosa è cambiato nell’area di azione della multinazionale del l’e-commerce? Traffico, viabilità, ambiente, lavoro e mercato immobiliare sono alcune voci prese in considerazione dalla ricerca commissionata da Cgil Rovigo all’università degli studi di Padova e presentata oggi 30 maggio a Rovigo. “L’idea – ha spiegato Pieralberto Colombo, segretario provinciale del sindacato – era quella attraverso un’analisi rigorosa da parte dei ricercatori di capire anche in termini di possibile sviluppo locale quanto un player internazionale così grande che ha portato sicuramente molti posti di lavoro possa avere impattato in vari aspetti del territorio e quanto questo sia stato o meno governato e gestito da tutti gli attori territoriali. Con l’avvento di Amazon ma anche sotto l’aspetto ambientale del trasporto pubblico e abitativo che sono tutte
questioni che noi riteniamo per altro che non siano state preventivamente gestite dagli attori territoriali”.
Chiara Gargiulo ricercatrice di Ires Veneto è tra i redattori della ricerca: “In un territorio molto in difficoltà da un punto di vista demografico con tassi di spopolamento e invecchiamento superiori alla media nazionale abbiamo studiato i flussi legati ad Amazon. Anche da un punto di vista del mercato del lavoro, dell’ambiente e della viabilità”.
Alessandro dei Rossi un ricercatore del centro interdipartimentale di studi regionali dell’università di Padova ha seguito invece la ricerca ascoltando i vari stakeholder del territorio categorie economiche e rappresentanti sociali. “In genere è emerso un territorio non pronto un arrivo di flussi di lavoratori così enorme e non è stato in grado di programmare questo evento. Questo determina ancora oggi un problema sullo sviluppo del territorio. Non c’è sviluppo se non è coinvolto il territorio e se non è pianificato con tutti gli stakeholder e con tutti gli attori della community”.

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